domenica 21 febbraio 2010
Appunti di viaggio - Tunisi, 19 febbraio, ore 0 e qualcosa
E' strano. Ci pensavo da giorni. Cosa? Non importa. Il punto era che non volevo più. Come se tutt'ad un tratto avessi cambiato punto di vista e mi fossi accorto che non c'era solo quello che avevo sempre visto ma anche dell'altro. E anche ciò che conoscevo aveva dei lati nascosti da scoprire. Non immaginarsi, vivere. Bisognava però mettere da parte tutte le inutili scuse che ormai non avevano più senso di esistere. Le scuse molte volte sono l'unico impedimento a fare. Anche la pigrizia spinge a non fare. Ma senza le scuse è qualcosa di moralmente criticabile. Le scuse invece nobilitano qualsiasi vizio, anche il più perverso. E lo fanno con forza della ragione. Ma io mi ero stancato di essere ragionevole e per cominciare dovevo fare qualcosa che richiedesse una buona dose di incoscienza. Che non poteva essere l'incoscienza di un adolescente visto che l'adolescenza era una cosa lontana. E neanche il recuperare il tempo perduto, che è una gran balla. Ché se una cosa la fai a trent'anni è diverso che se la fai a venti o a quindici. E non faccio valutazioni su quale sia il momento migliore per fare qualcosa. Probabilmente ognuno ha il suo migliore. Non è però detto che sia capace e abbia la fortuna di accorgersene. E soprattutto la forza e il coraggio per coglierlo. Forse è tardi. Forse mi sono solo illuso di averlo colto. Forse ho solo iniziato la mia vendemmia. C'è da augurarsi che il vino che ne verrà fuori sia abbastanza buono da gioirne o troppo ubriacante per dimenticare tutto. Io nel frattempo sono partito. Good night and good luck!
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