sabato 21 novembre 2009

Senza titolo - Capitolo 1

Lo studio di Davide si trova al quarto piano di una zona residenziale di Mantova. E' un ufficio ricavato da un appartamento nel quale prima viveva il nonno, morto circa due anni fa. Non è particolarmente ampio ma ha la signorilità necessaria per far ritenere che Davide non sia un avvocato per tutti.

Quella mattina, era un martedì, e me lo ricordo bene perché è il giorno della settimana nel quale regolarmente passo alla posta per inviare il mazzetto di raccomandate per conto dell'avvocato, arrivai al lavoro piuttosto turbata per uno strano sogno fatto durante la notte. Ma non lo raccontai a nessuno, spiegando a chi mi chiedeva se andasse tutto bene, che non avevo dormito bene a causa dei rumori provenienti dall'appartamento dei vicini, una giovane coppia molto focosa che, complici le mura non particolarmente spesse, aveva accompagnato la mia notte insonne con gemiti e urla da far invidia a Tarzan. Non era una completa bugia perché accade spesso che i vicini disturbino il mio sonno con le loro gesta erotiche. Ma non quella notte.

Appena entrata nell'ufficio dell'avvocato, una folata di vento fece cadere per terra una lettera. Le ante della finestra si chiusero di colpo come anche la porta dello studio. Istintivamente mi chinai per raccogliere il foglio di carta e proprio in quell'istante arrivò Davide che mi disse: «Lasci pure Laura, ci penso io - soggiungendo - Mi può portare la pratica "Maurizi", per favore?» «Subito avvocato!». Avevo comunque già capito che non si trattava di una lettera di lavoro in quanto la carta non era intestata ed era stata scritta a penna, con una stilografica per la precisione. Non ho mai compreso il motivo che spinge le persone ad usare la penna stilografica che ho sempre ritenuto uno dei più stupidi status symbol, retaggio di un passato in cui il signor Biro ancora non aveva inventato la penna a sfera, incredibilmente più comoda e funzionale. Ma sembra che lo scrivere con la stilo conferisca maggiore solennità alle parole. E questo mi diede a pensare che la lettera era di quelle importanti.

Nessun commento:

Posta un commento